Prima di addentrarci nel tema specifico della sindrome dell’ovaio policistico, è importante fare una distinzione.
Molte donne si spaventano sentendosi diagnosticare delle cisti. Ciò che, infatti, non tutte sanno è che esistono le c.d. cisti funzionali.
Nel corso di ogni ciclo mensile, l’ovaio genera un follicolo in cui l’ovulo cresce e matura e, quando l’ovulo viene rilasciato, capita che si formi una piccola ciste che chiude il follicolo, la quale viene semplicemente rimossa durante le mestruazioni o riassorbita.
Rientra quindi nella fisiologia il fatto che si possa vedere, tramite un’ecografia, una cisti anche quando la donna sta ovulando dall’altra ovaia, essa fluirà via nel ciclo mestruale.
Per converso, la sindrome dell’ovaio policistico è una patologia ovarica; statisticamente è la più comune e porta con sé un messaggio: un grido disperato.
Tutte le malattie non sono altro che questo: un allarme. Sono la manifestazione di un percorso emotivo o psicologico da compiere.
La medicina tradizionale cinese contempla due tipi di origini: una esogena ed una endogena (quindi, non tutte di origine emotiva).
In concreto, ci sono fattori di natura esterna che possono influenzare gli organi e portare alla malattia.
Il dolore e le manifestazioni di queste disarmonie sono ciò che possiamo chiamare “la voce del sintomo”; il sintomo, infatti, può essere utile per dare un input e creare un feedback prettamente fisico (per esempio quando si avverte troppo freddo), così come rendersi portavoce di un percorso interiore da affrontare.
Tra le cause esogene possiamo citare la cattiva alimentazione e l’aumento del glucosio nel sangue. Questo fenomeno potrebbe essere visto dalla medicina allopatica come un fattore isolato, ma siamo esseri interi, quindi è sempre bene andare un po’ oltre e domandarsi: qual è il messaggio che il corpo mi sta dando? Perché sento tanto bisogno di mangiare dolci? Perché ho così bisogno di mangiare in continuazione?
A volte queste semplici domande possono portare a galla risposte molte profonde.
Alcune donne possono rendersi conto che l’esigenza di assumere molti zuccheri è un modo per compensare la mancanza di dolcezza nella propria vita, per esempio per compensare gli avvenimenti “amari” che avvengono in ufficio oppure per compensare la tendenza a rimangiare (bloccare) le proprie parole ed opinioni.
Prendere consapevolezza di questo messaggio è un passo importante: un atto di amore e di cura di sé. Se vedo che la mia mancanza di espressione mi porta a mangiare quello che trovo davanti, posso, prima di tutto, approfondire la ricerca di strumenti per imparare a esprimere la mia interiorità e i miei bisogni, insomma a non mangiare le mie parole. Il passo successivo, ossia quello di smettere di mangiare molti dolci, diventa una conseguenza spontanea.
Tutto ciò prende il nome di “medicina preventiva”: non si smette di mangiare dolci per via delle ovaie policistiche, bensì per il ragionamento inverso ovvero perché non se ne avverte l’esigenza e non si vuole che un livello elevato di zuccheri circoli nel sangue, tutto ciò in concomitanza con lo smettere di soffocare le parole ed opinioni perché, sempre in una visione olistica, si può percepire un collegamento sempre più ampio tra questa dinamica e l’impatto sulla tiroide, sulla costipazione o sull’insorgere di emorroidi.
Mi prendo cura di me, del mio presente, del qui ed ora.
L’alimentazione, nella medicina tradizionale cinese, è uno dei pilastri della salute e dell’energia vitale. In base ai suoi principi, la sindrome dell’ovaio policistico coinvolge tre cause: umidità, ristagno di energia e mancanza di energia. L’origine di queste tre disarmonie organiche può essere varia, vediamo insieme quelle legate all’alimentazione.
Un alto consumo di prodotti lattiero-caseari, zuccheri e farine raffinate produce nel corpo ciò che noi chiamiamo umidità o catarro; questo ristagno di umidità ha un impatto su tutti i processi nutritivi del sistema riproduttivo: questo ciclo parte dallo stomaco, organo che canalizza i trasferimenti di umidità per il sistema riproduttivo, attraverso un canale interno che collega l’utero e lo stomaco. Questa dinamica tende a estendersi direttamente sul sistema riproduttivo rendendolo simile ad una massa appiccicosa che riesce a fatica a espletare le proprie funzioni organiche.
Un livello di energia insufficiente, sempre collegato ad una cattiva alimentazione, ha una sua connessione con il meridiano della milza e dello stomaco, in quanto preposti a prendere l’energia dal cibo per trasformarla in sangue: se il cibo messo in circolo non è nutriente, la sua trasformazione e l’ assimilazione – ossia la materia prima del nostro sangue- saranno difficili.
Infine c’è il ristagno di energia nel fegato; quando il fegato riceve troppe informazioni – non elaborate – da sintetizzare, non può svolgere la sua funzione organica e, a livello energetico, le ovaie non hanno abbastanza energia per spingere fuori l’ovulo.
Questi organi hanno una corrispondenza con delle specifiche emozioni, quindi quest’ultime possono influenzare, a loro volta, gli organi e le loro funzioni.
Ogni diagnosi quindi non può prescindere da domande relative alle abitudini del sonno, all’alimentazione, all’attività fisica e ai livelli emozionali.
La MTC ha notato una correlazione tra la sindrome dell’ovaio policistico e un elevato consumo di energia fisica, per esempio dovuto a eccesso di pensiero (fenomeno che, in base alla MTC, impatta anche sull’organo della milza) o ad un periodo di riflessione che è sfociata in ossessione, ossia quando una persona passa attraverso un periodo in cui la spesa energetica coinvolge in particolare la testa.
Un’altra emozione che colpisce le ovaie è la rabbia, la frustrazione. Una rabbia che talvolta non è rivolta verso terze persone, bensì a sé stesse. Sensi di colpa e giudizi fanno ristagnare l’energia nel fegato.
E’ bene tenere presente che la maggior parte delle disfunzioni è la somma di diversi fattori che colpiscono uno stesso corpo e quindi l’intero sistema.
Un’altra fonte endogena è l’iperproduzione di androgeni ( ormoni maschili responsabili dello sviluppo dei caratteri sessuali).
Quando il livello di androgeni aumenta in modo eccessivo, il corpo della donna inibisce le funzioni biologiche femminili, tanto da poter ridurre o bloccare le mestruazioni e determinando la nascita di cisti che non vengono rimosse.
Il motivo per cui gli androgeni aumentano è sostanzialmente sconosciuto.
La medicina allopatica parla semplicemente di disturbo ormonale e lo compensa con l’assunzione di altri ormoni.
Uno spunto, da un punto di vista olistico, può essere il seguente: quello di tenere in considerazione l’influsso della mente. Quando i due poli (maschile e femminile) di una donna sono in disarmonia con una propensione verso il mascolino, il corpo (come in ogni situazione) riceve un input e vi risponde. Esso identifica questa energia e comincia a nutrirla fornendo testosterone (ormone androgeno), e così via…
Tutto ciò può sembrare assurdo, eppure nell’ordine di idee secondo cui l’energia segue il pensiero, non è così raro. Se penso, per svariati e personali motivi, di voler essere e agire “come un uomo” annichilendo la ciclità e il polo femminino, invio un impulso al mio corpo al quale lui risponderà.
Alcune donne pensano che sia difficile essere donne e faticano a sentirsi in armonia col proprio corpo e con sé stese (a tal proposito, consigliamo la visione di “The moon Inside you”), tant’è che la scomparsa delle mestruazioni viene accettata o completamente ignorata.
Un altro motivo per cui il corpo di una donna può produrre maggiori livelli di androgeni è l’iperstimolazione del surrene. Dal punto di vista taoista, i reni sono l’essenza divina del corpo, e le surrenali, il controllo del corpo idrico. L’emozione associata è la paura.
Il rene è molto importante per le ovaie, perché dal punto di vista della MTC, è responsabile di nutrire l’ovulo e mettere in circolo energia vibrante di vita per il successivo incontro con lo sperma.
Quando una donna vive una fase di costante paura e la sensazione di dover essere continuamente attenta, il surrene lavora molto, rilasciando grandi quantità di adrenalina.
Il corpo non opera una distinzione tra una situazione di reale pericolo e una proiezione: esso avverte un atteggiamento di allerta e il sistema nervoso reagisce prendendo l’energia disponibile per attaccare o fuggire, se necessario.
Poiché il nostro corpo ci parla, anche mediante i sintomi, la chiave del percorso di (ri)nascita e guarigione si fonda anche sulla connessione e sulla consapevolezza interiore e del nostro corpo.
Ascoltati, prenditi il tuo tempo e i tuoi spazi.
Articolo a cura di
Marika Novaresio, Educatrice Mestruale e Womb Keeper
Chiara Spadoni, Educatrice Mestruale e Moon Mother
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