Quanto latte può mangiare un neonato nei primi giorni?
Sui social circola un post che suggerisce una teoria secondo la quale lo stomaco di un neonato sarebbe molto più grande di quanto indichino i libri di medicina.
Suggerisce, in sostanza, che il volume dello stomaco di un bambino a 40 settimane potrebbe essere 33 ml piuttosto che circa 7 ml.
Di conseguenza si insinua che i bambini, nei primi giorni, dovrebbero assumere di più dei canonici 5 – 7 ml di colostro stimati in ciascuna poppata, per poi pervenire alla conclusione che “i bambini hanno bisogno di integrazioni di formula”.
Ci sono molti, moltissimi elementi sbagliati in questo post!
In primo luogo, queste misure sono prese da un bambino dopo 15 minuti o più d’ecografia. Hanno misurato lo stomaco nella fase maggiore di vuoto e poi lo stomaco 15 minuti dopo, ossia doppo che il bambino aveva ingerito del liquido amniotico.
E’ importante ricordare che il metodo scientifico e gli scienziati non prendono decisioni basate su un bambino o su una serie di misurazioni.
Bisogna ripetere questo processo nel tempo e su più bambini; solo alla fine si potrà scriverne un documento accademico.
Raramente si tirano le somme sulla base di un solo documento!
In secondo luogo, sappiamo che le misurazioni con gli ultrasuoni possono essere inaccurate e, comunque, sono solo una linea guida.
A molte donne in gravidanza viene detto che il loro bambino è piccolo/grande. Mi è stato ripetutamente detto che avrei avuto una bambina di circa 2.700 g. e mi sono sottoposta a continui monitiraggi di crescita, in pensiero per il suo peso. Alla fine è nata di circa 4 kg… E non sono certamente l’unica a cui è capitato!
Tuttavia facciamo finta, per un momento, che queste cifre siano accurate e scientificamente ufficiali e che lo stomaco di un bambino possa estendersi fino a 33 ml. Ciò non significa che abbiano bisogno di 33 ml di latte per poppata!
I motivi sono vari e molteplici.
La differenza di volume tra il prima e il dopo è dovuta al fatto che il bambino ha ingerito il liquido amniotico.
Il liquido amniotico non è cibo – i bambini ricevono il loro nutrimento attraverso la placenta.
I bambini ingoiano il liquido amniotico per sperimentare, far pratica di deglutizione e avviare i loro reni.
Le stime di quanto liquido amniotico un bambino ingerisca (per poi espellerlo con la pipì) attualmente vengono indicate intorno ai 200 – 250 ml per kg di peso fetale. Quindi un bambino di 3 kg potrebbe deglutire 600 – 750 ml.
Ora, un fatto è più che chiaro: i bambini non hanno bisogno di 600 – 750 ml di latte il primo giorno!
Misurare l’assunzione di liquido amniotico per stimare l’assunzione di latte necessaria non ha senso – sono processi completamente diversi.
Quanto latte può mangiare un bambino nei primi giorni?
Sappiamo già che i bambini possono assumere più di 5 – 7 ml per poppata, se offerto.
Uno stomaco può estendersi e crescere rapidamente nella prima settimana.
Molti studi negli anni ’70 e ’80 dimostrano che l’assunzione di formula nei primi giorni è quantitativamente maggiore di quella del latte materno.
Tuttavia ciò non significa che dovrebbe essere fatto! Solo perché qualcosa è quantitativamente di più non significa che sia migliore.
In aggiunta, se molti bambini ricevessero latte in eccesso, protesterebbero e rigurgiterebbero il latte in più.
Ma notate bene la differenza: per nessun’altra età ci mettiamo a stimare di quanto cibo qualcuno si abbia bisogno sulla base del potenziale volume dello stomaco!
Consideriamo l’età e il metabolismo, l’attività fisica e tutto il resto… ma non di certo le dimensioni dello stomaco!
Lo stomaco adulto può contenere tranquillamente circa 1 litro di cibo prima di iniziare a sentirsi troppo pieno. Senza contare che può estendersi sino a quattro litri… So che siamo sotto le festività, ma non consiglio a nessuno di ingerire 4 litri di cibo durante la cena!
Infine, il colostro non è solo e puramente nutrimento: è ricco di anticorpi, di fattori immunitari e stimola la creazione del “rivestimento” del nuovo sistema digerente.
Ci aspettiamo che i bambini perdano un po ‘di peso nei giorni dopo la nascita proprio perché questo processo non riguarda solo la nutrizione. Proteggere quel processo piuttosto che offrire la formula, se non indicato dal punto di vista medico, è fondamentale!
Troppa perdita di peso, ad es. oltre il 10% è un segno che la calata del latte non sta avvenendo correttamente, o che per qualche motivo la madre non sta producendo colostro sufficiente, o che c’è un problema clinico nel bambino. Non è che la quantità di colostro prodotta ad essere insufficiente, se l’allattamento al seno sta andando bene. O meglio, se l’allattamento al seno sta andando bene e il bambino sta bene, allora il colostro è sufficiente.
Non ha senso suggerire che in tutti questi anni il corpo umano abbia prodotto latte insufficiente per nutrire generazioni e generazioni di bambini!
Sì, certo, ci saranno stati alcuni casi in cui ciò è accaduto, ma suggerire che tutte le nuove madri producano troppo poco latte per nutrire i propri bambini è insensato!
Dopo tutto, quali altri mammiferi danno altro cibo/integrazione nei primi giorni? Non vedi i gorilla o i gatti dare ai loro cuccioli altre sostanze – li vedi attaccati e nutriti frequentemente, ognuno con le proprie specifiche.
Bisognerebbe porre semmai come prioritario il sostegno verso le donne che allattano al seno affinche siano messe nelle condizioni di allattare a richiesta, in modo proattivo, tenendo i propri bambini vicini.
Dovrebbero essere insegnato loro a capire i segnale di un’efficace calata del latte, i segni di idratazione nel loro bambino (i quali non sono basati sul volume di latte!).
Dovrebbero ricevere cure e sostegno dal personale sanitario per verificare che tutto stia andando bene – e, nel caso in cui sorgessero problemi, la situazione dovrebbe venir analizzata, al fine di assicurarsi che il bambino abbia la giusta latte quantità di latte (giusta specificamente per lui/lei), sia che ciò avvenga aumentando il numero delle poppate, tirando il latte del latte o, in alcuni casi, integrando con la formula.
Soprattutto dovremmo prenderci cura delle nostre nuove madri in un modo che le aiuti a prendersi responsabilmente cura del proprio bambino!
Tratto dal post Facebook di Breastfeeding Uncovered di Dr Amy Brown, Professore Associato in “Child Public Health” all’Università di Swansin,
Traduzione non ufficiale a cura di Samantha Mazzili (resp. progetto Mamme Per Mano).