La Gravidanza Arcobaleno è un viaggio, una nuova avventura per le famiglie che hanno perso un bambino. Un viaggio che queste mamme e questi papà affrontano, però, con lo stesso cuore e la stessa pancia di prima. Se è vero, che l’arcobaleno arriva dopo la tempesta, è altrettanto vero, che esso non interrompe la pioggia. Aver affrontato quella tempesta, quel dolore, lascia dei segni indelebili dentro chi lo ha provato. Quella gravidanza e quel dolore hanno messo alla prova quella mamma e quel papà in infiniti modi. E, infiniti, sono gli stati d’animo che accompagnano la ricerca di una nuova gravidanza così come il suo arrivo.
Dopo aver perso un bambino, ogni coppia e ogni famiglia dovrebbe poter scegliere il momento più adatto per cercare una nuova gravidanza, nel rispetto dei propri tempi, senza farsi fretta e indagando, quanto più sia possibile, le cause che possano aver determinato quel lutto.
Le gravidanze successive ad una perdita (in particolare se le perdite sono state più di una, sono avvenute per patologia fetale o a termine) rappresentano un percorso in cui si alternano momenti di grande speranza, gioia ed entusiasmo, a momenti di profonda preoccupazione e ansietà.
Le esperienze cliniche suggeriscono che i genitori che hanno perduto il primo figlio, non avendo nel loro vissuto di genitori null’altro che un evento luttuoso, molto spesso, non riescano a rappresentarsi un esito diverso della gravidanza e dell’incontro col bambino. Diversamente, avere vissuto precedenti esperienze di maternità positive, talvolta, consente di ridimensionare l’angoscia di morte ed aiuta quei genitori a vivere la gravidanza e il parto con maggiore serenità.
Ciononostante, il percorso che inizia con l’attesa di un bambino arcobaleno rappresenta una fase particolarmente delicata per qualsiasi mamme e papà.
Nove mesi di attesa possono essere lunghi e sono molte le coppie che arrivano a termine di gravidanza con un notevole livello di stress.
L’attesa di un figlio è di per sé un momento di grandi cambiamenti e di profonda vulnerabilità psichica: dopo un lutto perinatale, questa sensibilità potrebbe essere accentuata e sconfinare più facilmente in sintomi ansiosi o depressivi. In tal senso, è importante valutare accuratamente il proprio stato emotivo e chiedere supporto in modo da affrontare i cambiamenti di umore e i momenti particolarmente difficili con consapevolezza: le ricorrenze, i ricordi dolorosi, il raggiungimento dell’epoca gestazionale in cui si è perso il bambino precedente, le visite di controllo, il travaglio e il parto potranno essere affrontati con maggiore tranquillità se è possibile confrontarsi con professionisti adeguatamente formati, gruppi di genitori che hanno vissuto la stessa esperienza.
Anche tenere un diario della nuova gravidanza in cui esprimere i vissuti e le emozioni in totale libertà, può essere di grande aiuto per rileggere le paure e imparare a gestirle.
Difficilmente le gravidanze arcobaleno sono semplici e indolori, perché accanto alla gioia e alla speranza, si fanno breccia momenti di angoscia, paura e difficoltà. Dietro quell’arcobaleno c’è una storia che può pesare enormemente dentro l’anima. Nonostante ciò, essere consapevoli delle ombre e delle lacrime che accompagnano questo arcobaleno, permette di coglierne meglio anche le luci e i colori.
Stabilire un legame col nuovo bambino non significa rinnegare il figlio scomparso, né sostituirlo. Creare spazio dentro di sé e nella coppia significa lavorare sul legame di tutta la famiglia col nascituro, raccontargli e raccontarsi riflessioni ed esperienze, prepararsi ad accoglierlo con attenzione e cura. Sentirsi nuovamente genitori in attesa, coccolare il nuovo bimbo permette ai genitori di concentrarsi sul presente e sulle sensazioni positive connesse all’attesa, lasciando che per ciascuno ci sia una storia da raccontare.
L’arrivo di un bambino arcobaleno rappresenta un momento fortemente trasformativo, cura questo percorso e il suo legame consente di vivere con amore e rispetto un’esperienza di genitorialità intensa e meravigliosa.
Dr.ssa Claudia Proserpio
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Riferimenti bibliografici:
Aite L. Culla di parole, come accogliere gli inizi difficili della vita. Bollati Boringhieri, 2006.
Maghella P., Pola V. La perdita. La perdita di un bambino: il processo del lutto e del sostegno. Macroedizioni, 2005.
Ravaldi C., Piccoli principi. Perdere un bambino in gravidanza o dopo io parto. I edizione l.
Ravaldi C., Il sogno infranto. Affrontare il lutto perinatale. Iperedizioni, 2013.
Ravaldi C., La morte in-attesa. Ipertesto, 2011.