Curarsi durante l’allattamento, non è solo possibile, ma è anche importante!
E’ fondamentale prendersi cura di sé, sotto ogni punto di vista, in quell’abbraccio concentrico che, partendo dalla premura personale, giunge alla cura e alla dedizione materna.
Il passaparola popolare sostiene che la maggioranza dei medicinali sia incompatibile con l’allattamento: o continui a soffrire o smetti di allattare.L’80% dei foglietti illustrativi riporta controindicazioni sull’uso in gravidanza e in allattamento dei medicinali.1
E’ davvero così assolutistica la situazione?
Fattori di presenza e concentrazioni di un farmaco nel latte.
Iniziamo col dire che la quantità di farmaco presente nel latte dipende da alcune variabili, a partire dalle sue caratteristiche, come il peso molecolare, il legame proteico, la liposubulità, il grado di ionizzazione e la farmacocinetica.2
In linea di massima, più basso è il peso molecolare di un farmaco e maggiore sarà la probabilità che sia secreto nel latte, questo semplicemente perché è più semplice che riesca a passare attraverso le cellule epiteliali alveolari. Quest’ultime, inoltre, sono più permeabili nei primissimi giorni di allattamento, quindi in questi giorni la possibilità di passaggio è massima1-3.
Un altro fattore che incide è l’affinità con cui una molecola si lega alle proteine. La maggioranza dei farmaci circolano nel plasma materno legati all’albumina e solo la quota libera passa nel latte, quindi maggiore è questo legame, più bassa sarà la concentrazione nel latte3.
In merito alla liposolubilità, il suo grado varia a seconda dell’intervallo intercorso dal parto e il momento della poppapa.
Ossia, se il farmaco ha un’alta affinità per i lipidi, avrà una incidenza maggiore durante la transizione e la costituzione del latte maturo (più ricco di lipidi) rispetto al colostro3.
Stesso ragionamento per il Ph (il ph del colostro è maggiore di quello del latte di transizione e di quello maturo, quindi in esso tenderanno a concentrarsi di più le molecole alcaline rispetto a quelle acide, e viceversa).
Anche la via di somministrazione incide.
Per stabilire la quantità di farmaco che, tramite il latte materno, raggiunge il neonato ci sono diversi parametri:
- Il rapporto latte/plasma: ossia il rapporo tra la concentrazione del farmaco nel latte e quella nel plasma materno, il quale viene calcolato n base ad una equazione che, a sua volta, tiene conto di vari fattori (diffusibilità del farmaco, liposolubilità e legame con le proteine plasmatiche).
- La dose assunta dal neonato (che può essere espressa come dose assoluta e dose relativa).
- Percentuale della dose pediatrica per i farmaci impiegati anche in età infantile.
- L’indice di esposizione (parametro che di recente ha sostituito il rapporto latte/plasma, per una maggiore attendibilità nella stima).
- L’emivita del principio attivo, elemento che indica l’intervallo di tempo necessario affinché la concentrazione plasmatica si riduca del 50
La compatibilità dei medicinali.
Gli aspetti appena analizzati sono utili per avere una panoramica generale tecnico-scientifica, ma servono soprattutto a fare chiarezza su un punto:
la compatibilità dei medicinali è valutabile caso per caso e muta anche nel corso dell’allattamento, in virtù di tante variabili.
Deve essere sfatata la credenza che un farmaco utilizzato o controindicato in gravidanza sia sicuro o rischioso in allattamento.
Le due situazioni non sono paragonabili.
In gravidanza, il problema principale è la teratogenesi, ossia le anomalie di sviluppo del feto;
durante l’allattamento, invece, sono considerati gli effetti avversi.
Le classi di farmaci per cui esise una controindicazione assoluta in alllattamento, sono relativamente poche4 e sono spesso disponibili alternative terapeutiche compatibili.
Quindi: cosa posso fare se ho bisogno di iniziare una cura?
La prima cosa da fare è ricordare quanto è benefico prendersi cura di sé, ancor più quando si prova dolore.
Consulta quindi il tuo medico o lo specialista di riferimento. Poiché non tutti i professionisti sono formati e aggiornati anche sull’allattamento, non esitare a chiedere ulteriori pareri di esperti.
Ricorda, inoltre, che in Italia esistono alcuni centri ai quali rivolgersi per infromazioni sull’uso di farmaci nell’allattamento:
- Centro Antiveleni di Bergamo – Ospedali Riuniti, Ist. Mario Negri, tel. 800883300.
- Telefono rosso del Policlino Universitario Gemelli di Roma, tel. 06-3050077.
- Tossicologia perinatale dell’Azienda Ospedaliera Careggi di Firenze, tel. 055-4277731.
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Fonti:
1. Schiavetti B., Clavenna A., Bonati M., Farmaci e allattamento al seno: ruolo di un Centro di infromazione sul farmaco. Giornale Italiana di Farmacia Clinica, 2005; 19:15-23.
2. Ito S., Drug therapy for breastfeeding women, NEJM, 2000; 343:118-26.
3. Auerbach KG, Breastfeeding and maternal medication use, JOGNN 1999; 28:554-63.
4. Moretti M., Lee A., Ito S., Whici drugs are controindicated during breastfeeding?: Pratice Guidelines.
Per gli operatori, è consigliata la lettura di “I Farmaci nell’Allattamento”, di Tiziana La Valle, ed. Zadig, collana I Bucchi di Zadig/ Temi, Maggio 2015.