Dietro il materiale montessoriano c’è una storia di grande cura e preparazione.
L’ideazione di ogni materiale ha sin dalle origini implicato la presenza di alcune caratteristiche irrinunciabili come la scientificità, l’esattezza, la specificità (ossia l’ “isolamento della qualità unica”), la linearità essenziale, il controllo dell’errore, la stimolazione dell’ attività (in quanto strumento di crescita e sviluppo e non sussidio didattico), la verifica (diretta, sorta dall’osservazione delle reazioni dei bambini e delle bambine ai materiali) nonché la bellezza.
Nelle sue progettazioni, Maria Montessori ebbe anche stretti rapporti con le avanguardie artistiche del tempo, in particolare quelle più legate all’espressione scientifica. Le forme dei suoi materiali sono, quindi, tutte di grande artificio geometrico e scientifico: scienza, bellezza e cosmo si uniscono in questo “metodo”, uno straordinario lavoro di sintesi (1)
“Credo che la bellezza delle cose – risultato di un felice design, di armonia nelle forme, di misure proporzionate, di colore e attenzione per i dettagli – sia caratteristica essenziale dei materiali e di un ambiente Montessori: è la bellezza della scienza e dei suoi prodotti per aiutare la vita” (Renilde Montessori, Bellezza).
Questa bellezza (di natura aurea) accompagna anche gli strumenti di Educazione del Senso Visivo, atti a potenziare la percezione differenziale delle dimensioni, quella delle forme visivo-tattili-muscolari e quella del senso cromatico.
Gli incastri solidi (i cilindri) appartengono al primo sottogruppo e si suddividono a loro volta in serie.
Nello specifico, in una serie le differenze sono rispetto a una sola dimensione (altezza), in un’altra c’è una differenza graduale secondo due dimensioni (sezione); in un’altra. la differenza è nelle tre dimensioni.
Con tali incastri, esercitandosi da sé, le bambine e i bambini imparano a differenziare gli oggetti secondo la grossezza, l’altezza e la grandezza.
L’esercizio è uguale per tutti gli incastri: si appoggiano sul piano di lavoro, si sfilano i cilindri, si mescolano e si inseriscono nuovamente al proprio posto.
In questa esatta corrispondenza tra il cilindro e lo spazio che si trova nel sostegno, risiede il “controllo autonomo dell’errore”.
A prima vista i vari incastri possono risultare indistinguibili e presentano, al bambino e alla bambina che li usa, le loro differenze fini. Ne nasce come conseguenza la ripetizione dell’esercizio.
Il principio di ripetizione dell’attività, valido in tutto l’ambiente Montessori, porta benefici specifici: i muscoli si rafforzano, il movimento si perfeziona, la concentrazione si estende, l’occhio si affina nella distinzione e si acuisce il potere di osservazione.
L’attività ordina e guida l’attenzione e fa gemmare spontaneamente quel tipo di ragionamento che supporta il problem solving.
Si può dire che per mezzo dei sensi, la personalità psichica del bambino e delle bambine, s’immerge in un esercizio costante e profondo.
“L’intelligenza dell’uomo non sorge dal nulla: essa si edifica sopra i fondamenti elaborati dal bambino nei suoi periodi sensitivi.” (M. Montessori)
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Fonti:
Il metodo della pedagogia scientifica applicato all’educazione infantile nelle case dei bambini
(1) Dall’intervento di Edoardo Malagigi alla “Conferenza Montessori” Università Tae-gu Catoli, Daegu, Corea del Sud, novembre 2001